Ti racconto una storia potentissima, una storia su Milarepa.
Ma prima ti chiedo:
Come vivi le difficoltà nella tua vita? Cosa fai di fronte alle paure, alle preoccupazioni, alla rabbia?
Come le gestisci?
Vediamo cosa accade in questo racconto.
Un giorno Milarepa era seduto nella sua grotta e arrivarono dei demoni a trovarlo.
Inizialmente Milarepa cercò di insegnare loro il Dharma. Sedette con calma e parlò di impermanenza, di vacuità, di compassione. Ma i demoni non fecero altro che ridere prendendolo in giro.
In seguito Milarepa si arrabbiò. Gridò loro contro, intimando di andarsene. Cercò di spaventarli, ma più lottava più i demoni diventavano solidi e potenti, come se si nutrissero della sua paura e della sua rabbia.
Rendendosi conto che i suoi sforzi erano inutili Milarepa si fermò. Ricordò la vera essenza della sua pratica: non lottare contro le apparenze, non aggrapparsi alla paura o all’orgoglio. Così si addolcì. Si sedette e disse gentilmente: “Vi accetto. Puoi rimanere se vuoi. Questa grotta è abbastanza grande per tutti noi.” Sentendo ciò, molti demoni scomparvero all’istante, come nebbia sfiorata dal sole del mattino.
Ma un demone rimase. Il più grande, il più terrificante, con la bocca spalancata, grondante sangue. Sembra che lo volesse divorare intero.
Milarepa sentì un’ondata di paura salire in lui, ma non corse via. Invece, camminò dritto verso il demone. Si inchinò profondamente e gli infilò la testa nella bocca, offrendosi completamente. “Se vuoi mangiami”, disse, “allora mangiami”.
In quel momento di totale resa, senza traccia di resistenza o paura, l’ultimo demone svanì nel nulla.
Che meraviglia.
Cosa ti fa vedere questa storia?
A mio avviso, con questa storia Milarepa ci regala un insegnamento immenso: la vera resa, l’accoglienza senza condizioni, comunque vada.
Sembra paradossale ma è l’unica possibilità che si ha per “superare” le difficoltà, ciò che non piace e che si preferirebbe evitare con tutto se stessi.
Solitamente le reazioni più comuni agli eventi spiacevoli sono: dare la colpa a qualcuno o qualcosa, lamentarsi o giustificarsi. Ti capita?
A prescindere dagli eventi che accadono nella vita, il solo cammino efficace e trasformativo è imparare ad accogliere e stare consapevolmente su ciò che si prova di scomodo e spiacevole, come bruciare in un fuoco. Questo è esattamente ciò che si vuole dire quando si parla dell’alchimista che trasforma il piombo in oro. Questa è l’unica via.
Facile? No.
Ma è necessario e indispensabile farlo se si vuole intraprendere il cammino verso la Pace, la Libertà, verso Casa.
A cosa ti senti più attratto: continuare a lamentarti/giustificare o praticare la resa e accoglienza consapevole come Milarepa?
A braccia aperte.
Luigi